venerdì 10 ottobre 2014

LA FORZA DEL DESTINO TORNA AL TEATRO REGIO PER IL VERDI FESTIVAL 2014


Dopo un paio d'anni è tornato al Teatro Regio di Parma con il Verdi Festival 2014 La Forza del Destino, già rappresentata nella stagione lirica del 2011.
Sarà che siamo in autunno, saranno le foglie morte, sarà pure il viale del tramonto ma questa Forza del Destino ha messo addosso una tristezza infinita come se segnasse la fine di un evento annunciato, quello del Verdi Festival già segnalato a rischio chiusura. Infatti a celebrare Verdi a Parma in cartellone c'è soltanto questa opera con tanti eventi collaterali che non attireranno certo turisti.
Sarebbe come dire allestir delle bancarelle davanti al Santuario quando si sa che vanno tutti a venerare il santo o la Vergine e non per acquistare souveniurs o visitare mostre o rassegne cine. Suvvia.

Ci si domanda perchè mai la scelta sia caduta su questa opera cupa che già di suo, fin dai tempi in cui Verdi la rappresentava, si è portata dietro un alone di sventura.
Parma se le va a cercare? No perchè in concomitanza poco prima dell'apertura è morto il sindaco Elvio Ubaldi, un evento funesto che ha portato nella tomba gli antichi fasti del Teatro Regio chiudendo così l'epoca ubaldiana con tutti “gli eventi collaterali” ad effetto cicala ma di una Città in Amore perchè ha chiuso gli occhi sulla scia di debiti che hanno messo in ginocchio Parma.
“La cigale ayant chanté Tout l'été, Se trouva fort dépourvue Quand la bise fut venue …”
Ad ogni modo La Forza del Destino è andata in scena raccogliendo un gran successo: applausi per tutti ma soprattutto per il giovane maestro direttore d'Orchestra Filarmonica Toscanini Jader Bignamini che non ha deluso le attese di un'overture da brivido.

Tararà...tararà...tararà-rarara...Cominciamo bene perchè da lì a breve, dopo uno sparo nel buio con il protagonista-padre di Eleonora che si butta sul proiettole, inzia la tragedia degli equivoci perchè lui è creduto morto, mentre in realtà è ancora vivo, facendo rifugiare la figlia in un convento per cantare la romanza clou dell'Opera, quella Vergine degli Angeli che manda sempre in visibilio il pubblico.

                      https://www.youtube.com/watch?v=7LYd2X2WCuI


Plaudente anche questa volta perchè eseguita a puntino anche dalla sopranoVirginia Tola che avrebbe avuto il benestare della fu Elena Formica, unica melomane, curiosamente deceduta due anni dopo l'entusiastica recensione della versione del 2011, fra tante “cicale”  rimaste ad animar il foyer.
Ma lo spettacolo deve continuare anche se La Forza del Destino è opera infausta già di suo.
E allora perchè caricarla di altri simbolismi portatori di sfortuna? La sfilata dei monaci per esempio è un delirio lugubre di figure con in mano la falce della morte ed i volti coperti da un telo come fossero lebbrosi. I costumi sono chiaramente copiati dal musical Giulietta e Romeo di Piazzale della Pace, mentre la scenografia con pareti a muro ad incastrar una croce luminosa è riciclata, sempre la stessa già vista in altre opere come una sorte di Lego dove non c'è spazio per allestimenti di balli di corte, o di aie contadine a far da cornice ad approcci amorosi giocosi o lussuriosi. Niente.

Ma lo spettacolo continua inesorabilmente con la sfilata di costumi che nella loro mestizia anticipano l'ondata di fango colata in questi giorni su Genova e Parma perchè i protagonisti sembrano tutti degli alluvionati in casa con vesti grige a spruzzatine color fango verso gli orli.
Questo per quanto riguarda la classe emergente perchè fra quella dei poveri, nel Coro del Teatro Regio diretto la maestro Salvo Sgrò , subentra lo strazio per un pugno di straccioni. E questo ci potrebbe anche stare visto che sono a chiedere la carità ma perchè rapar le donne a zero con una sorta di papalina nera in testa come fossero piene di pidocchi. Le donne sì e gli uomini barbuti no? Perchè questa discriminazione che comunque si annullava facendoli muovere tutti insieme come tanti zombi al rallenty?
Tante domande che nemmeno la zingara Preziosilla (Chiara Amarù) poteva risolvere perchè impegnata ad incitar per andar in guerra piuttosto che a leggere le carte.

Rataplan...rataplan...rataplan... rullano i tamburi insieme alla voce di questa grande mezzosoprano Chiara Amarù che spicca fra tutti non solo per il vestito rosso ma anche per la voce autorevole e di spessore a ravvivar finalmente lo spettacolo che a breve giungerà alla fine con la morte di Leonora, mentre  un pugnale entra simbolicamente nella roccia come una sorta di spada Excalibur a trafiggerla. Anche meno!
Infatti a colpirla è stato il fratello che voleva vendicare il padre creduto morto ma ancora vivo.
Sventura, sventura, sventura.., no questa è un'altra opera ma Leonora cade ugualmente esanime.(Nella foto con Michele Pertusi si vede come è stata trasformata, penalizzandola in maniera incomprensibile)
La Forza del Destino finisce con le note del tararà, tararà, tararà-rarara...
Niente zum pa-pa-, zum pa-pa. E nemmeno l'ombra di bambini in scena. Meno male perchè se Verdi Festival è sul Viale del Tramonto, che almeno si salvino loro. Più che la zuppa o il pan bagnato, potran le merendine del Mulino bianco che i bambini si tireranno dietro con le briciole a
Imparo L'Opera: “l'unico evento collaterale” che potrà portare avanti la tradizione operistica a Parma. Alla fine, applausi scroscianti per tutti gli artisti in scena con molto rispetto e ammirazione per il loro bel canto. Fantastico.

       

giovedì 9 ottobre 2014

SWAN LAKE AL MASCHILE

IN TOUR  A MILANO TEATRO ARCIMBOLDI




                                                            https://www.youtube.com/watch?v=C5BSyJ_vlHo#t=60