lunedì 29 dicembre 2014

ENRICO BRIGNANO E LA SUA EVOLUSHOW


La sai L'Ultima? Ne è passato di tempo da quando Enrico Brignano raccontava barzellette in Tv, emergendo fra tutti i concorrenti. 
Era nato il comico sempre più richiesto per rallegrar qualche format con i suoi monologhi esilaranti.
Un conto è comunque una scenetta un altro è uno show di tre ore  anche se  lui è bravissimo a sostenere. Il pubblico un filino meno.
Sabato 6 Dicembre al Teatro Regio di Parma con Enrico Brignano in Evolushow qualche palpebra pesante ha colpito lo spettatore risvegliato dalle risate del solito gruppetto che sembrava ridere con l'applausometro: battuta, risata, battuta, risata, battuta...E giù a battere le mani.

Certi comici così come molti attori vengono meglio in Tv. Lo sostiene anche Brignano raccontando aneddoti sui suoi fan che lo assalgono per un selfie o un autografo ma di fronte al suo diniego lo mandano a fan...perchè “er mejo in Tv”.
Inutile ripeterlo se non c'è intorno una storia accattivante come il Rugantino (con il quale ha avuto un grande successo), non si può riempire uno show con un monologo di tanti sketch.

Facce ride'...Si vabbè per qualche minuto. Infatti quando passa a fare il serioso si comincia a sbadigliare.
Difficile la vita di un comico. Lo era persino per Toto' che a tutt'oggi dei suoi innumerevoli spettacoli e film sono rimasti alla memoria solo piccole scenette diventate un cult come Geppi Gè, La marionetta pinocchio, il viaggio in Treno con il Senatore e le valigie, e così via.
Se Totò era della squadra napoletana, il discorso vale anche per quella romanesca con Gigi Proietti in testa molto apprezzato come attore mentre da comico è rimasto alla memoria con Tu Non Me' Rompe er ca'...
Curioso che du romani de' Roma spopolino in Tv con uno spot del Caffè.In Tazzina mentre in cialde regna incontrastato George Clooney: Kimbo per Proietti, Lavazza per Brignano e Nespresso per George.
Il chicco di caffè in Italia va più forte che in Brasile per cui la Moka sarà uno dei regali di Natale più gettonato, visto che ormai siamo in clima natalizio, insieme alla lingerie da infilare rigorosamente dopo una ceretta a tabula rasa.

Ecco dunque che lo show apre  con la storia dell'evoluzione dell'uomo quando era pieno di peli fino ai giorni nostri completamente depilato.
Scenografia e coreografie sono ispirate a Odissea 2001 con Brignano al centro fra le scimmie intorno al monolite per fare scenette dai tempi del Jurassico in stile Wilma Dammi la Clava, fino allo sbarco sulla luna,dove si cammina al rallenty.
Se i peli sono protagonisti della prima parte si recita sul filo del rasoio Proraso perchè a farlo da padrone è il tormentone che noia che barba con  Crema Nivea e Gilette.
Le battute sono sempre molto grevi come solo i cinepattoni sanno fare, specie quando Brignano si racconta in un incontro con una bellissima ragazza che dopo una cena abbondante saliti in camera d'Hotel lei lo invita a prenderla da dietro mettendolo in grande imbarazzo per tutta l'aria che si trovava dentro, pensando di farla uscire educatamente mentre la faceva parlare. Insomma un po' così. Ma si sa che le battute salaci fanno ridere ed infatti il pubblico risponde con entusiasmo al pensiero del peto silenzioso lanciato a busto inclinato prima dell'introduzione della ragazza. Da dietro.

Una dietrologia infinita per raccontar l'evoluzione dell'uomo nelle sue abluzione mattutine da solo o in menage coniugale od extra,  per arrivare col progresso nelle applicazioni della vita quotidiana: sì ma tutte quelle contenute nei telefonini e smart.
Ok finalmente lo show è giusto. Giusto il tempo di tre ore per vedere l'Evoluzione secondo Enrico Brignano che si concede il vezzo di portare in scena un neonato vero (anche qui applausi scroscianti come da copione) per indicare il sé da bambino, prima di diventare il comico che è.
Il quale dovrebbe applicarsi invece in uno spettacolo corale, essendo maturato molto come attore, piuttosto che come capo-comico di uno show di raccontini tra il serio ed il faceto.
Un tour de force per lui e anche per il pubblico che comunque  “delle barzellette” dai tempi di La Sai L'Ultima, ha già fatto il pieno con un Capo-Comico impegnato in uno show a portare l'Italia in Involution.

CERCANSI SCENOGRAFI


Grande affluenza di pubblico sabato sera al Teatro Regio di Parma per vedere lo Schiaccianoci con la Compagnia del Ballet of Moscow che ha richiamato grandi e piccini.
Infatti il Balletto si presta molto per accendere la fantasia dei bambini poiché la storia è ambientata in un mondo di giocattoli alla vigilia di Natale, fra bambole e pupazzi meccanici e animaletti dispettosi e invadenti come solo i topolini possono essere perchè rodono dappertutto.
La favola è rimasta comunque inanimata non tanto per la danza svolta
a regola di scuola russa sempre tecnicamente perfetta quanto per la scenografia troppo appiattita.
Una grave mancanza per un balletto classico specie quello dello Schiaccianoci dove gli effetti speciali e le ambientazioni tridimensionali devono avere un effetto stupefaciente per la gioia di tutti. Grandi e piccini.

Così dalla prima inquadratura con alberello finto disegnato sul fondale e due pupazzi messi a fare da décor ha subito dato l'imprinting dilettantistico a tutto lo spettacolo che è proseguito mesto come un saggio di danza fine anno scolastico per tutto il primo atto fino ad arrivare al clou con la danza della fata dei confetti, dopo la danza delle ore, che ha fatto da maestra a tutto l'ensemble
Proprio come nei saggi scolastici quando infine l'insegnante esce per fare la sua performance da professionista insieme agli allievi primeggiando facilmente su tutti quanti.
Alcune ballerine erano un filo fuori peso con paillettes e brillantini sparsi a gogo' ma con petto forte da future matriosche mentre la prima ballerina era filiforme ed evanescente ma con il diadema di svarowsky secondo i canoni del classico balletto in Bolshoji docet.
Non è il caso di dilungarsi sui costumi perchè sembravano pescati dai negozi di carnevale per insistere sul quadro scenografico che ha dato il massimo facendo una calata simil sipario in tulle con disegnati fiocchi di neve per dare senso dello Schiaccianoci per la Neve.
Nemmeno le fiabe per bambini, quelle della Pippa o di Madonna, sono cadute tanto in bassa classe elementare nell'illustrare fiabe o racconti  animalier per cui allora diventerebbe più giusto fare una raccolta di fiabe con i disegni dei bambini che almeno avrebbe un senso più educativo perchè nell'era digitale con smart e quant'altro i bambini si abituano a fare solo selfie perdendo la manualità col disegno per creare in fantasia.

Di questo passo le scenografie spariranno completamente per essere sostituite con immagini ed effetti elettronici in megaschermo in stile  musical. Questo sarà il futuro verso il quale si sta avviando anche il teatro della Lirica e Danza adeguandosi per attirare un pubblico giovane anche se ci sono ancora tanti oppositori a difendere la tradizione.
A memoria per esempio la passata rappresentazione dello Schiaccianoci sul palco del Teatro Regio (dalla Scala di Milano) era di gran lunga molto più accattivante perchè la scenografia era molto curata nei particolari importanti come la cameretta della bambina corredata di tanti giochi e la finestrella con i fiocchi di neve che scendevano copiosi con l'alberello di pino vero a creare la tipica atmosfera di raccoglimento e festa familiare  natalizia che appartiene alla cultura europea, Russia compresa di fine 800, ai tempi di Chaijckowsky.
Il quale ci ha regalato le musiche più suggestive e romantiche del balletto.
Lo spettacolo è stato comunque molto applaudito apprezzando il lavoro dei giovani ballerini impegnati ad esportare la tradizione del balletto russo che comunque, qui lo dice lo ripeto, con un'altra cornice scenografica avrebbe fatto scintille.

Per dover di cronaca è importante evidenziare che il Teatro Regio sta cadendo a pezzi: lo si può vedere dalle tapezzerie nei palchi che sono smangiucchiate o traballanti. Il Sipario è di un rosso molto scuro avendo perso la brillantezza del velluto originale con la passamaneria dorata appassita.
Non sarebbe male un piccolo restauro per riportarlo agli antichi fasti: là dove non potè più l'opera splendente che almeno possa la cornice, quella che va oltre il foyer.

                     IL DIVERTISSMENT NEL PALCO

Sabato sera è stato molto divertente l'intrattenimento nel palco avendo chiacchierato a lungo fra persone di età matura.
Tutti professionisti che si sono messi a commentare anche se era la prima volta che venivano a teatro. C'è anche chi non sa che cosa sia.
Perchè lavorano sodo e la sera vanno a letto presto. Questa è l'Italia che lavora.
Infatti il discorso si è incentrato nella politica con commenti sul governo locale e nazionale che qui ripropongo:

"L'immobilismo di questo sindaco lascia senza parole. Forse perchè è giovane e non ha esperienza. Ma anche con le amministrazioni non si stava meglio.
La città sta peggiorando sempre più e non si sa come ne uscirà. Guarda questo bellissimo Teatro con che tapezzerie strappate. E il sipario rosso ha la passamanerie appassita. Dai tempi di Maria Luigia. Eppure è un bellissimo gioiello. Mi ricordo che mia nonna quando ero ragazzina, raccontava che la sua famiglia pur non avendo nemmeno da mangiare non si perdeva una spettacolo in loggione nel quale portava tutti con le noccioline da sgranocchiare perchè  non avevano pane.
C'era una grande tradizione che adesso continua solo per fare le interviste in Tv.

Il cuore di Parma non pulsa più. Guarda la Ghiaia come è stata snaturata. Hanno cacciato via delle famiglie che stavano lì da generazioni. Per fare cosa poi? Anche col metrò bastava che avessero potenziato i mezzi. La mattina con le scuole perchè non mettono un bus in più invece di far ammassare gli studenti come sardine. Non è possibile.
Del Governo Nazionale poi non ne parliamo. 
Renzi ha rottamano Bersani e tutti gli anziani dando un pessimo esempio ai nostri giovani che si sentono ormai autorizzati a comandare su tutto con un arroganza incivile.
Poi ci lamentiamo se i giovani crescono male. Certo prima di tutto ci sono le famiglie ma anche se li educano poi ci sono gli esempi del Governo che sono il punto di riferimento perchè la scuola ha le mani legate. Non è come una volta che agli insegnanti era concessa autorità e deferenza.
Si parla tanto di riforme ma per il momento non è cambiato nulla. Speriamo bene".
La speranza è sempre l'ultima a morire. Epperò. Un bel divertissment per dirla in gergo del balletto!

E a proposito di Teatro e Politica proprio oggi si parla del Sindaco Alemanno indagato per mafia e legami in affari loschi dell'amministrazione.
Viene alla memoria lo scontro fra Carla Fracci e lo stesso Sindaco che lo aveva sbeffeggiato apostrofandolo come "Farabutto. Tu stai rovinando il Teatro dell'Opera di Roma".

https://www.youtube.com/watch?v=dk7N3hPm6Sg


E non solo. Anche con il Teatro Regio di Parma la Politica ha fatto e sta facendo con i Verdi il suo danno.
Danno... Alemanno. Sembra quasi La forza di un Destino. Infausto e... Beffardo!
Una tragedia da Opere di Verdi. Oltre al danno anche la beffa