giovedì 30 aprile 2015

FOLLEMENTE TRAVIATA DI ARTEMIS DANZA di Monica Casadei



Follie follie follie...La Traviata in versione folle è arrivata al Teatro Regio di Parma con la Compagnia Artemis Danza di Monica Casadei. Anzi, più che una Traviata tante Traviate sul filo delle eroine che van da Giuseppe Verdi con Traviata-Violetta ad Alessandro Dumas con Traviata-Marguerite, passando dalla cronaca di vita vera con Traviata-Marie Duplessis morta tisica a Montmartre e amante dello scrittore Dumas.

Perchè tante Traviate? Perchè Traviata rappresenta tutte le donne perdute, quelle che si affacciano alla vita in bianco pure e innocenti per poi innalzare i calici da un party all'altro e godere della bella vita. Rigorosamente in Rosso come l'abito a strascico che le ricopre, i gioielli svarowsky da principesse-mondane in testa e strascico da Red Carpet. Perchè le Traviate sono le dive che sfilano su quel tappeto rosso con il cuore insanguinato dal dolore. Il dolore che solo una vita di feste ed eccessi può dare specie quando si viene trattate loro pari come puttane impedendo non tanto di sposare, ma persino di amare un rampollo di casa nobile.

Altri tempi perchè ora principi e regnanti tendono a scegliere le loro fidanzate e anche spose tra le ragazze normali portandole a vivere quelle favole che solo ai bambini venivano raccontate in attesa di farglieli aprire sulle realtà delle classi sociali evitando Cenerentole e Biancaneve per non parlare di Belle Addormentate.
Oggi le ragazze sono sgamate come e forse più della Traviata con la differenza che a sputare sangue non si muore più.
Così quelle grida da soprano a casse in espansione suonano come isteriche con quel tormentone di Amami Alfredo urlato a braccia alzate e capello scarmigliato con le vesti strappate che farebbe scappare chiunque non solo lui Alfredo Alfredo, come aveva fatto Dustin Hoffman nel film omonimo di Pietro Germi.

Ad ogni modo Viva Verdi perchè nella prima parte le sue romanze si ascoltano con piacere guardando le movenze di danza in sincrono a voler raffigurare tutta la vasta gamma di sentimenti e di passioni dei personaggi che animano l'Opera Traviata anche se le romanze sono mishate senza un filo logico finendo poi alla fine nello scadere con grida disperate e ballerine a petto nudo (facendo partire un raffica di flash), in linea quasi scheletrica, che si contorcono penosamente evocando immagini di passata memoria. C'era bisogno di questa traduzione? No.(foto di Paolo Boanciani)
L'effetto iniziale è accattivante ma il finale poteva essere sublimato mantenendo la musica di Verdi originale senza ricorrere ad elaborazioni a drammaturgia musicali per rovinare un'Opera ed esaltare una Danza di puro esercizio ginnico. Troppo importante è la musica lirica per accoppiarsi alla ginnastica, un connubio che serve solo a sminuirla. E' come la musica Lirica che accompagna quello spot pubblicitario quando si va a comprare le patate al supermarket facendo anche una panoramica sui prodotti al banco.


Bravo comunque l'ensemble e molto rispetto per tutto il lavoro frutto di un buon allenamento ma la coreografia (regia, scene, luci e costumi di Monica Casadei e assistente alla Coreografia Elena Bertuzzi ) non è all'altezza di tanto sforzo fisico. 
Poco male, perchè ci sono anche tanti attori bravissimi che con la regia non sanno rendere tanto quanto il loro talento recitativo. Allora è meglio attenersi all'insegnamento facendo scuola di danza collaborando con le coreografie ad esperti del settore evitando così fondali di carta stagnola dorata ad effetto ditelo con un cioccolatino. Sì, amami Alfredo!





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