mercoledì 10 febbraio 2016

LA SIGNORINA JULIE


La signorina Julie, ovvero l'aristocratica che seduce il servo alla faccia della cameriera sua fidanzata, è andato in scena a Teatro Due dal 9 al 13 gennaio 2016.
Il tema è stato trattato ampiamente da vari autori sia in letteratura che nello spettacolo cine e tv nei quali è stato tradotto in maniera elegante e patinata, ruvida e diretta o in commedia brillante.
Infatti  nel film di Woody Allen in To .Rome  With Love quando Ellen Page , combattuta a lasciarsi andare col fidanzato della sua migliore amica, cita appunto la “signorina Julie” calandosi perfettamente nei suoi panni dall'alto della sua mente colta ed elevata rispetto a quella dell'amica.


Anche in Tv l'argomento è stato ripreso da un serial molto seguito in stile peplum come Spartacus Sangue e Sabbia nel quale si assisteva alle vicissitudine dei Gladiatori a Capua presi di mira dalle ricche matrone per il loro sollazzo in coppia o in ammucchiata. Una di queste era arrivata a prendersi una schiava perchè con la sua gelida manina le preparasse la cosina per essere montata dal suo fidanzato-gladiatore sul quale la padrona aveva messo gli occhi.
Alla faccia delle lacrime che la schiava poi versava in privato davanti a lui dovendo fare in presenza della padrona buon viso a cattivo gioco.
Insomma un gioco erotico molto crudele perchè colpiva la sfera dei sentimenti di un amore pulito e forte come quello dei due schiavi. Prendersi gioco dei sentimenti è sempre molto pericoloso più di quanto lo faccia il fuoco della passione che una volta spento lascia l'amaro in bocca ai protagonisti che comunque possono riprendere  le loro strade mentre se l'amore vero viene ferito le conseguenze possono essere devastanti portando molto spesso alla pazzia come quando l'anima è spezzata in due. Tutto dipende dall'intensità che non sempre la ragione può stemperare non riuscendo a prevalere. Questa è la vita con tutte le sue complessità.


Tornando alla Signorina Julie la complessità è semplificata dalla presenza della serva-fidanzata-umiliata e ferita che trionfa nel dare l'esempio di vita esemplare e lineare  spiazzando i due amanti clandestini nello spegnere definitivamente il loro fuoco di paglia con una battuta: “Perchè fare una vita di sacrifici e di rigore per essere all'altezza di una dama di serie A) quando questa fa di tutto per essere una puttana?”.
Il complesso di inferiorità sfuma in un attimo quando diventa conscia della sua superiorità morale.  E qui la lezione della cameriera è illuminante perchè l'importante è stare al proprio posto nel quale, in questo contesto, diventa di serie A come punto di riferimento dei due amanti  che invece non sanno più che fare avendo sovvertito  con un colpo di testa l'ordine di una casa nel quale la linea di confine fra servi e padroni era ben delineata anche se il potere vero lo detenevano i proletari.


La signorina Julie invece è conscia della loro superiorità della quale ingenuamente voleva farne parte sentendosi in realtà umile e semplice non avendo capito invece l'importanza nel difendere il suo status di nobile privilegiata. Ma decadente. Infatti è caduta lasciandosi andare ad una passione aiutata da fiumi di alcol e birra in una notte di mezza estate dove risvegliandosi si ritrovava nuda e cruda senza un soldo in tasca non restandole altro che mettersi a rubare al padre su buon consiglio del servo seduttore ambizioso e rampichino, perchè lei senza soldi non valeva nulla.

Con l'arrivo del padrone della casa, il signor conte, grazie al sangue freddo della serva tutto torna al loro posto con un segreto nel loro cuore tutto da dimenticare. Così si spera perchè l'arma del ricatto ce l'ha in pugno la signorina Julie mentre si allontana con un rasoio in mano minacciando il suicidio per riaccendere lo scandalo soffocato sotto la cenere dalla mente di una serva.
Insomma zitti e mosca e tutti al loro posto dentro i ranghi ma con la signorina Julie senza la cresta.
Solo perchè si era lasciata andare ad un'insana passione! Per una volta l'arroganza l'ha fatta da padrona come piccola scintilla di sete di vita. Bevuta abbondantemente stante le cassette vuote di birra che i due amanti hanno lasciato vuote.
Sul palco una bellissima Sara Putignano incarnava Julie mentre il ruolo dei due servi era rispettivamente per Jean, Raffaele Esposito, e per Kristin, Ilaria Fallini. La regia era di Walter Le Moli con le variazioni composte ed eseguite da Chiara Girlando sull'opera dell'autore August Strinberg.

Nessun commento:

Posta un commento