venerdì 20 dicembre 2013

RAGAZZE di Lella Costa


Tante ragazze ad applaudire Lella Costa

Lella Costa a Teatro Due nelle serate dal 10 al 12 Dicembre 2009 per lo spettacolo Ragazze Nelle Lande Scoperchiate del Fuori.    “Io canto le donne, il talento delle donne sperdutamente amate,
l’innocenza con cui puniscono per le cose mai avverate…la fatica, la leggerezza, il dolore, lo sgomento, la rabbia, i desideri, l’arme e gli amori (cortesie pochine temo), …la sorellanza che forse più inquieta della
fratellanza,…la violenza ahimè inevitabilmente; e l’inviolabilità, anche, possibilmente.”

Così inizia con Orfeo ed Euridice, ovvero come si sgretola un mitodotato di XFactor.
Quel “fattore” che fa di un Dio un uomo assolutamente sì. Quelfattore che, se manovrato con un eccesso di zelo, porta inevitabilmente a percorrere la via del dubbio dove la domanda sorge spontanea: “Ma
tu ci sei o ci fai?”. No, perché Orfeo non si sa se, sempre secondo Lella Costa e tutta
la schiera di ragazze in sala a seguirla con applausi scroscianti, girandosi in quell’attimo prima di uscire dall’Ade per emergere in superficie, lo abbia fatto apposta per lasciare la sua Euridice a riposare all’inferno.
Delitto Perfetto, perpetrato in un attimo: l’attimo fuggente appunto colto per creare il suo mito, rubando la scena alla sua donna nei secoli e millenni.
Chi avrebbe mai parlato di lui altrimenti? Sì perché non si spiegherebbe  tutta la messa in scena allestita da Orfeo per arrivare agli inferi superando ostacoli e problemi di ogni sorta per riprendersi soltanto la sua Euridice.
E’ ovvio che lo scopo non era lei in sé, ma il fatto di essere un Pioniere ed affermare la sua primarietà con delle gesta a riecheggiare nell’eternità. Il problema del maschio gira e rigira è sempre quello: arrivare primo.
E Orfeo nei confronti di Euridice lo era già stato in vita, ammettiamolo. Inutile accanirsi per la seconda volta: quella che Euridice non si scorderà mai insieme alla musica e alle canzonette che Orfeo le propinava in
continuazione.

Per fortuna nell’Ade ci si può immergere nell’oblìo dimenticando Orfeo supportata da una buona dose di compatimento nei suoi confronti.
Quel sentimento che accomuna tutte noi donne quando viviamo un rapporto di coppia in cui il maschio è deciso e determinato ad affermare la sua superiorità.
Come? Gingillandosi con quel giochino che si trova tra le gambe che manovra su e giù, oppure facendolo volteggiare a largo raggio per segnare il suo territorio. Poverino, specie quando si trova alle prese con la partner nei momenti in cui si applica a darle piacere, pur dubbioso nel riuscire perché a dargli la conferma è sempre lei, con la sua parola. Alla quale dovrebbe credere se non fosse per quel suo sguardo di compatimento che spesso le si legge in volto.
Ma a rassicurare il maschio è corsa in aiuto anche la scienza, scoprendo il Punto G. E quì scoppia la risata di Lella Costa, sempre seguita in coro dalle “ragazze” presenti in sala pesando a lui che, credendo di aver risolto ogni “suo problema premendo un campanello”, si mette alla ricerca esplorando la cosina (ignorando completamente la delicata complessità) in modo distaccato, chiedendo lumi alla sua malcapitata:
“E’ qui…è quà… è là…?”fino ad arrivare a farle rispondere sconsolata:
“Sì tesoro l’hai trovata…Ahhhh!

L’importante è finire! Tanto per citare anche lei una canzone! Questa volta Lella Costa le ha cantate al maschio fuori dai denti. Un maschio che, oltre ad Orfeo potrebbe chiamarsi anche Narciso il quale, nei secoli a venire è riuscito a mettere in ombra la sua donna fino al periodo del romantico 1800 in cui scrittori e poeti cominciarono ad osservarla con uno sguardo buono esaltandola e onorandola per farla emergere dall’oscurità, così permettendole di arrivare alla pari per combattere a fianco dell’uomo. Al suo fianco, intendiamoci, senza cercare di prevaricarlo perché né l’uomo né il maschio “è disposto” a cedere il suo potere che gli conferisce la naturale primarietà fin da quando Adamo ed Eva erano nel paradiso terrestre.
E se la donna fosse nata prima? Questa è la domanda che cade dall’alto, quando Eva sta guardando l’albero delle mele prima… Prima di sentirsi rispondere:
 “Questo deve restare un segreto fra noi…ragazze".                



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