giovedì 27 marzo 2014

LEO NUCCI APRE IL FESTIVAL VERDI 2012 NEGLI ANTICHI FASTI



RICORDANDO GLI ANTICHI FASTI DEL FESTIVAL VERDI 2012

Vendetta, tremenda vendetta: Bis! E’ molo difficile che un artista della lirica conceda un bis in pieno spettacolo ma la serata era talmente magica che non si poteva rompere l’incanto. Così è stato raddoppiato il sublime duetto di Rigoletto (in apertura Lunedì 1 ottobre del Verdi Festival al Teatro Regio) e la sua Gilda. Leo Nucci si è è confermato l’interprete ideale per il ruolo del tragico buffone di Corte che canta con passione e grande pathos tanto da aver strappato alla fine,  alla morte della figlia, anche qualche lacrimuccia.   Poi sono arrivati gli applausi scroscianti per tutto il cast presente sul palco, in primis il nostro Michele Pertusi  e il Direttore d’orchestra Daniel Oren con il maestro del coro Martino  Foggiani e la regia di Elisabetta Brusa.


Jessica Pratt è stata magnifica molto credibile nel ruolo perché un perfetto mix di bellezza sensuale  dalla voce angelica, confermandosi uno dei migliori soprani di coloratura per la voce agile e luminosa perché passa dalle intonazioni corpose e drammatiche al canto melodioso e morbido.
E’ una grande cantante, già premiata con riconoscimenti importanti come il Premio Lirico Internazionale Mario Tiberini,considerata l’erede della Devia Mariella un “vecchio” soprano conosciuto il tutto il mondo.
Oltre a duettare con Rigoletto negli assolo ha danzato con la voce in perfetto sincrono col direttore d’orchestra che rispondeva ai suoi acuti cadenzando le note come i battiti del cuore conquistando quelli di tutta la platea.
L’allestimento era sul classico (scene e costumi Samaritani), il preferito per le opere soprattutto quelle di Verdi nel quale le location sono riportate il più fedelmente possibile per creare la giusta atmosfera agevolando l’immedesimazione nel dramma.
La scenografia molto curata ha appagato l’occhio arricchita di effetti speciali con i quadri ad incastro che si aprivano per passare da un ambiente all’altro, da quello lussuoso degli interni fra banchetti goderecci e orgiastici e scalinate infinite a quello modesto delle casette povere nascoste fra mura diroccate e vegetazione immerse nella nebbia padana degli esterni. C’è anche un particolare curioso perché le donne che facevan da contorno erano tutte posizionate a terra in stato comatoso per i fumi dell’alcol mentre gli uomini sobri e arzilli hanno fatto il divertissment in coro.
Nel foyer invece, presenti la coppia ammiratissima Federico Pizzarotti e signora, le donne eran molto sobrie con una eleganza contenuta da tanti abitini corti e neri senza esagerare con accessori e abiti a code (uno o due) o nei colori nei quali spiccavano il rosa corallo e bluette delle tele giornaliste. I colori, fin troppo, erano tutti nei costumi cinquecenteschi che facevano pendant col cappello del Rigoletto per accentuare il senso di festa pazza del Palazzo con i Vil Cortigiani di Razza Dannata. Larà Larà…Bellissimo spettacolo che sarà ricordato  fra i più belli  trovando tutti d’accordo nell’applaudire entusiasti in un Teatro Regio più vivo che mai. Viva Verdi, Viva L’Unità d’Italia.


           

Nessun commento:

Posta un commento