sabato 16 novembre 2013

MARIO BIONDI AL TEATRO REGIO


“Questo è il Regio, bellezza!”
“Jaaaazzzz!2
Ricordate?...Richard  Gere, Catherine Zeta Jones, Renée Zellweger?
Parma come Chicago la capital del jazz. Sissignori perché dal Teatro Regio nel febbraio 2008 è partito il primo Tour Mondiale di Mario Biondi il soulman italiano, voce rivelazione e fenomeno di successo del 2007, ormai conosciuto in tutto il mondo  con  concerti a Tokyo, una Tournée negli States e un importante riconoscimento brittannico).
Un pubblico variegato con giovani in jeans o mini a gi-go, e persone mature in abito da sera, ha accolto con un’ovazione l’apparizione del cantante sul palcoscenico del Regio, alla terza esibizione di Sabato 2 febbraio.
Ad aprire una scenografia ad effetti speciali con immagini proiettate su pannelli di tulle calati a spazi intermediali con disegni grafici e dinamici: geometrie e ritratti del cantante in primo piano e a figura intera in corsa fra grappoli di orologi, a scandire il tempo di tutte le fasce del globo.
Perché è proprio dal tempo che l’artista Mario Biondi si sente toccato. Un tempo che vorrebbe controllare per farlo aumentare nei momenti di piacere e diminuire in quelli di disagio.
Un tempo inteso come relatività ma soprattutto come ritmo, ritmo ritmo….!scandito come i secondi di un orologio per poi vivacizzarlo a velocità giocando con la voce a cavallo delle note ondeggianti tra basso e contrabbasso, per poi finire in alto a sfrecciare con gli acuti.
Allineati:
-alla sua destra tromba Giovanni Amato, sax Daniele Scannapieco, alla sinistra basso Celestino Andrea, percussioni Luca Florian e batteria Nicola Agelucci;
-nello spazio intermedio gli archi viola violino violoncello, la chitarra Drogo Davide e la tastiera Andre Bertorelli;
-nel fondale al pianoforte Paolo di Sabatino e coro;
signori, ecco la Duke orchestra.
E poi lui, Mario Biondi, che apre con una voce forgiata con lo stile Black music, calda, bassa e possente fino ad arrivar a far vibrare le casse toraciche degli spettatori.
Dalla platea il pubblico accenna qualche mossa per seguire il ritmo accompagnato anche dalle mani e con tanti wow wow wow!
Alcuni commenti ad alta voce rallegrano Biondi e la platea: “Per fortuna che ci sei…Ti amo fratello…Ma dov’eri prima, Mario?”
E lui era proprio qui fra noi a Parma dove dalla Sicilia si era insediato da diversi anni esibendosi in tutta Italia fra Piano-Bar e locali esclusivi. Perché la sua musica era considerata una musica di nicchia.
Sì, ma talmente grande da sconfinare nella popolarità internazionale compiendosi così il destino di ogni artista originale.
Un grande, con una voce unica in un mix fra Barry White e Frank Sinatra,J Love You More Live è il titolo del concerto, che dà inizio al Tour 2008, arricchito dalla presenza dei Neri Per Caso con il quale Mario Biondi si è unito in coro, duettando poi con le voci delle sue coriste e dialogando con la tromba di una di esse (Cristina Polegri,Wendy D.Lewis e Vahimiti Cenci).
Uno spettacolo intenso, avvolto in un’atmosfera di rara eleganza e compostezza che contrasta con la vivacità e lo sprint delle esecuzioni degli artisti, il quale va sicuramente annoverato fra le composizioni artistiche più elevate e di qualità della musica leggera.
E, dunque, giustamente collocato e “battezzato” nel Tempio del Teatro Regio.
Perché: “…questa è musica, bellezza!”
“Jaaaazzzz!”              

Nessun commento:

Posta un commento